Oggi ti parlerò del libro molto interessante, “L’energia vitale della donna- il benessere femminile nella medicina tradizionale cinese” di Xiaolan Zhao e in modo particolare del puerperio, quel periodo che fa seguito al parto.
Oggi però volevo condividere un argomento di tipo ostetrico, il concetto di mese dorato. Si tratta del mese che fa seguito al parto, il cosiddetto puerperio. Secondo la visione orientale, questo è un mese di estrema sensibilità, sia della madre che del neonato. Per la medicina cinese è importante evitare gli sforzi, le emozioni troppo intense, il freddo e i rapporti sessuali. E’ un momento da dedicare al rilassamento e all’ascolto delle proprie emozioni. Appunto un mese d’oro, come dicono i cinesi, in cui la madre recupera le energie spese nella gravidanza e nel parto e risorge con una nuova forza nel suo ruolo, che andrà a ricoprire. Gli orientali dicono che per non esporsi al freddo, in quanto agente patogeno esterno, non bisognerebbe uscire troppo spesso di casa né sottoporsi a bagno o doccia con acqua a bassa temperatura, non praticare il nuoto né attività fisiche intense e non mangiare cibi freddi o crudi. A maggior ragione, anche chi ha subito una perdita, sia essa stata un aborto precoce o tardivo, ha bisogno di alcuni giorni di riposo (un mese intero se è stato un parto nel terzo trimestre) per recuperare le energie. Soprattutto in questi casi, il sostegno della famiglia sarà importante per evitare lo sviluppo di depressione post-partum, una patologia tutt’altro che infrequente.
Quello che noi occidentali possiamo trarre come insegnamento, è che il primo mese di vita del bambino è un momento di estrema delicatezza, in cui madre e figlio imparano a conoscersi, entrando in ritmi di vita nuovi. La madre deve dedicare molto tempo al figlio, ma senza dimenticare sé stessa: il suo riposo è molto importante per ricaricarsi. E’ sconsigliata in questa fase un rientro troppo precoce al lavoro, anche se part-time. Penso a tante libere professioniste, che non sono tutelate dalle leggi sulla maternità, e che magari lavorano fino al nono mese, per poi rientrare subito dopo il parto. La mia personale opinione è che, al di fuori dei casi di sopravvivenza, dedicare tempo a sé stessi ed al proprio bambino sia doveroso e gratificante al tempo stesso. Le altre cose possono aspettare, saranno sempre lì al nostro rientro. Può essere utile chiedere aiuto a parenti e amici, un pasto pronto come regalo per una neomamma può essere utile e gradito. In questa fase così delicata, cercare di fare tutto da sole può essere deleterio. Non è il momento per dimostrarci “brave”, ma anzi per accettare di buon grado tutti gli aiuti disponibili.