La gravidanza può essere un momento magico per una donna. Infatti le modificazioni degli ormoni aumentano il senso di serenità e l’istinto di protezione, e ci si prepara per l’arrivo del neonato. La donna in gravidanza spesso si sente speciale, viene coccolata ed incoraggiata da tutti, e può essere il bersaglio di consigli, più o meno graditi, da parte di chi si preoccupa per lei e per la sua salute.
Alla donna in gravidanza può sembrare quasi che il mondo giri intorno a sé, la rotondità del suo ventre, infatti, diventa il centro dell’attenzione per il futuro padre, per la famiglia, ma anche per amici e conoscenti. A chi non è mai capitato di essere interpellati addirittura da perfetti estranei, soprattutto donne, che chiedono notizie sul bambino in arrivo?
Dopo il parto avviene una rivoluzione copernicana: il mondo non gira più intorno a lei, ma al piccolo, e la rapida modificazione degli ormoni può portare a delle altalene emotive, che consistono nel cosiddetto baby blues, o che, in coloro che sono predisposte, possono sfociare nella depressione postpartum.
Per questo è importante riscoprire il valore del gioco di squadra.
Il gioco di squadra può essere in primo luogo condividere l’accudimento del neonato con il padre e i nonni. La gestione della responsabilità genitoriale può e deve esser condivisa. Aiutate fin da subito il neopapà a prendere confidenza con cambio pannolini, bagnetto, e poi con le pappine. Fatevi aiutare da vostra madre o da vostra suocera, o se queste non sono a disposizione, munitevi di una tata fidata. Il bambino, soprattutto se piccolissimo, ha bisogno di continuità, e non può essere affidato a troppe persone diverse.
Le faccende di casa possono essere delegate ad una colf, oppure chiedete ad una parente di aiutarvi. Questo vale soprattutto per il primo mese (possibilmente per i primi tre mesi), quando i livelli di stanchezza per le alzate notturne sono al massimo.
Per la cucina, chiedete al vostro compagno già durante la gravidanza di imparare a cucinare alcuni piatti base, sarà utile dopo. Alcuni cibi possono essere congelati, e conservati per i momenti di emergenza. Tenete una selezione di cibi in scatola, preferibilmente di vetro (ad esempio legumi), ma evitate quelli con conservanti e coloranti, potenzialmente dannosi per la salute (ad esempio minestre o piatti elaborati venduti già pronti).
Per le lavatrici ed il cambio stagione, fatevi aiutare da una colf o da una parente. Limitate la necessità di stirare. Se stesi bene, la maggior parte degli indumenti (soprattutto magliette, intimi, tutine) possono essere indossati senza la stiratura, che ha una funzione solo estetica, e non igienica, diversamente da quanto ritenuto da alcuni.
Non passate tutte le notti in bianco, ma fate a turno con il vostro compagno nelle sveglie notturne. Se allattate, una delle poppate può essere fatta con biberon, meglio se con il vostro latte, che avete tirato in precedenza. Recuperare alcune ore di sonno può fare la differenza sul vostro umore e sul livello di energia, necessario ogni giorno per affrontare il lavoro di mamma.
Imparate a delegare più compiti possibili. Molte volte, noi donne non vogliamo delegare, perché vogliamo che le cose siano fatte in un certo modo. Invece, è meglio se una cosa viene fatta da un altro, anche se sarà fatta bene all’80%. Delegare significa, infatti, liberarsi per lasciar spazio ad impegni più soddisfacenti, accontentandosi a volte di un risultato anche non ottimale, ma passabile.
Confrontatevi con altre mamme, scoprirete che hanno difficoltà simili alle vostre e potrete darvi sostegno reciproco.
Imparate a dedicare del tempo a voi stesse. Ogni giorno ritagliatevi uno spazio di una o due ore per fare una passeggiata da sole, o qualcosa che vi piace. Può essere un corso di ginnastica per rimettersi in forma, un massaggio, o una seduta di un trattamento di bellezza dalla vostra estetista di fiducia. Coltivate il vostro benessere, fate qualcosa che vi nutra dal profondo e che è significativo per voi. Coltivate la vostra essenza come persone, e non solo come elemento di una diade madre-figlio. Questo non è egoismo, perché se state bene, anche chi è intorno a voi godrà del vostro benessere e della vostra salute.
Se volete far stare bene gli altri, iniziate con stare bene voi stesse.