Sappiamo da tempo che il progesterone è un ormone essenziale per l’impianto e la corretta prosecuzione della gravidanza. Anche in studi animali, la rimozione del corpo luteo (il follicolo scoppiato, che produce progesterone) determina l’interruzione della gravidanza nelle prime 7 settimane di gestazione, ma non successivamente, quando la placenta è sufficientemente grande da produrre la dose di ormone necessaria per il corretto andamento della gestazione. Un’altra prova del fatto che il progesterone è essenziale viene dalla farmacologia: il mifepristone o RU486 è un farmaco ad attività antiprogestinica, cioè blocca il recettore del progesterone. Questa sua azione farmacologica viene sfruttata per l’aborto medico, inibendo la funzione placentare.
Il progesterone ha diverse funzioni in gravidanza:
- Prepara l’endometrio all’impianto dell’embrione, determinando la trasformazione secretiva e deciduale (attraverso cui l’endometrio diventa decidua, cioè endometrio della gravidanza)
- Dal punto di vista immunologico favorisce la trasformazione dei linfociti in T helper di tipo 2, fondamentali per la tolleranza immunologica all’embrione, che è per metà estraneo alla madre
- Rilassa le cellule muscolari uterine, riducendo le contrazioni soprattutto dello strato miometriale più superficiale (la cosiddetta zona giunzionale), la cui eccessiva contrattilità potrebbe determinare l’espulsione dell’embrione dall’utero ancora prima dell’impianto
- Aumenta la consistenza del collo dell’utero, rendendolo più resistente
Quest’ultima funzione è forse una delle più importanti ai fini della prevenzione del parto pretermine. Stanno emergendo nuovi dati di letteratura relativi all’uso del progesterone in donne a rischio di parto pretermine.
In particolare, è stato visto che la somministrazione di progesterone per via vaginale a donne con collo dell’utero raccorciato (gravidanza singola con 10-20 mm di cervicometria a 19-24 settimane) era in grado di ridurre il rischio di parto pretermine del 45% prima delle 33 settimane (rischio relativo 0.55; 95% CI, 0.33–0.92, p=0,02 statisticamente significativo).
Questo si traduce, nello studio in questione, in una riduzione di nati di peso inferiore a 1500g (“very low birth weight”), distress respiratorio, mortalità e morbidità neonatale (cioè tutte le patologie legate alla prematurità).
L’importanza di questo dato è notevole, se pensiamo che arriva da uno studio multicentrico randomizzato, cioè con massima valenza scientifica. Poche cose sono dimostrate scientificamente in medicina, e finalmente anche il progesterone trova un ruolo validato nella prevenzione del parto pretermine nella gravidanza singola.
Riferimenti
Vaginal progesterone reduces the rate of preterm birth in women with a sonographic short cervix: a multicenter, randomized, double-blind, placebo-controlled trial. S. S. Hassan, R. Romero, D. Vidyadhari et al. for the PREGNANT Trial. Volume 38, Issue 1, Date: July 2011, pages 18–31 Scaricabile gratuitamente in PDF (tecnico)
Vedi anche la pagina sul parto pretermine: cervicometria, cerchiaggio.