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Gravidanza fisiologica Puerperio e allattamento

Il massaggio del perineo

Il massaggio del perineo ha dimostrato efficacia nel ridurre la necessità di ricorrere all’episiotomia, secondo una metanalisi pubblicata dalla Cochrane, l’istituto che si occupa di evidenza scientifica. I benefici risultano maggiori per le nullipare, cioè le donne al primo parto.

Cosa serve?

Serve un olio da massaggio, ad esempio olio di mandorle, oppure olio di iperico o un lubrificante che sia idratante e ad azione persistente. Esistono in commercio delle formulazioni apposite.

Come si fa?

Si esegue da sdraiate, con gambe piegate e leggermente aperte, o accovacciate sul bidet. Si inserisce prima un dito in vagina, e poi due, descrivendo una specie di U, con la convessità rivolta verso l’ano. Le “U” devono diventare gradualmente più ampie, aumentando così l’elasticità dei tessuti del perineo. L’ostetrica o il medico vi può mostrare come fare, anche per esempio con modelli anatomici, come quello che vedete in foto, “Frida la vulva didattica”.

Si inizia dopo la 32° settimana, e deve essere praticato quotidianamente per una decina minuti al giorno, alternandolo con gli esercizi di Kegel, utili per aumentare la consapevolezza verso i muscoli del pavimento pelvico.

L’esercizio può essere effettuato da sole o con l’aiuto del proprio compagno.

Dopo il parto, si potrà continuare ad effettuare gli esercizi di Kegel, che aiutano a prevenire la comparsa di incontinenza urinaria da sforzo e prolasso genitale, mentre il massaggio può aiutare a rendere più elastiche le zone interessate da punti o episiotomia. Prendiamoci cura quindi anche delle zone che hanno subito traumi e lacerazioni, e se pensiamo che questa cura non basti, facciamoci vedere da una fisioterapista o ostetrica specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico.

Riferimenti

Beckmann MM, Garrett AJ. Antenatal perineal massage for reducing perineal trauma. Cochrane Database Syst Rev. 2006 Jan 25;(1):CD005123.

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