Sappiamo che seguire una dieta sana in gravidanza è importante al fine di ridurre il rischio di complicanze ostetriche e patologie, che talora portano a gravi conseguenze, come diabete gestazionale e gestosi.
Seguire un regime sano può essere semplice, per chi già cura la propria salute, ma diventa un incubo per chi è abituato a mangiare scorrettamente, abbondando con dolciumi e cibi conservati.
Ma il sacrificio vale la pena, e a tal proposito nuove evidenze scientifiche supportano questo approccio.
Un tempo si pensava che il feto vivesse in un santuario, e che prendesse ciò di cui aveva bisogno dalla madre. Si poteva al massimo pensare che un regime alimentare scorretto potesse nuocere alla madre, ma non al bambino. Si è visto recentemente che è proprio il contrario: il regime alimentare, l’assunzione o meno di vitamine, l’esposizione a inquinanti e sostanze tossiche condizionano lo sviluppo del feto e le patologie che egli avrà da adulto. Mangiare correttamente diventa quindi un modo di fare prevenzione già prima della nascita, quando i tessuti fetali sono estremamente sensibili.
Uno studio norvegese su oltre 100.000 gravidanze porta delle evidenze molto interessanti in merito.
Ad esempio l’assunzione di pesce per almeno due volte la settimana riduce il rischio di parto pretermine del 16% (OR 0,84; CI 0,74-0,95). Abbiamo già parlato in proposito dell’importanza degli integratori di omega-3, sotto forma di olio di pesce.
Una dieta prevalentemente vegetariana riduce il rischio di pre-eclampsia (una complicanza molto grave della gravidanza, che mette a rischio la vita di madre e bambino) del 30% circa (OR 0,72; CI 0,62-0,85). Al contrario, una dieta scorretta, ricca di carne e proteine animali, pane bianco, snacks, bevande gasate e zuccherate aumenta il rischio di gestosi del 20% (OR 1,21 CI 1,03-1,42).
In effetti, frutta e verdura sono ricche in micronutrienti, antiossidanti, vitamine, minerali e fibre, mentre i cibi processati sono ricchi in sale, zucchero e grassi saturi. Quest’ultimo tipo di alimentazione è associato con il rischio di sindrome metabolica, aterosclerosi ed aumento dei markers infiammatori, tutti fattori correlati al danno vascolare placentare, e quindi alla gestosi.
Diventa quindi importante sensibilizzarsi nei confronti di questo problema, pensando che la gravidanza possa diventare una buona ragione per cambiare stile alimentare, al fine di promuovere la salute sia della mamma che del bambino.
Riferimenti
Effect of dietary factors in pregnancy on risk of pregnancy complications: results from the Norwegian Mother and Child Cohort Study. Meltzer HM, Brantsæter AL, Nilsen RM, Magnus P, Alexander J, Haugen M. Am J Clin Nutr. 2011 Dec;94(6 Suppl):1970S-1974S. Epub 2011 May 4.