Se il primo trimestre è caratterizzato soprattutto dalla presenza di nausea, man mano che la pancia cresce si presenta un altro problema: l’acidità di stomaco (“pirosi gastrica”).
Questo sintomo origina dal fatto che il contenuto gastrico si svuota più lentamente nel duodeno, per effetto del progesterone, e l’acido, normalmente prodotto dallo stomaco, refluisce verso l’esofago, creando senso di disagio e talora dolore retrosternale. La cosa si complica nel proseguo della gravidanza, quando l’aumento di volume dell’utero spinge i visceri addominali verso l’alto, con il risultato che chi soffre di disturbi legati all’ernia iatale o al reflusso gastroesofageo vede peggiorare i propri sintomi.
Che cosa fare?
- la prima cosa è sicuramente agire sull’alimentazione, facendo pasti piccoli e frequenti. In gravidanza è consigliato dividere i pasti in tre principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini
- evitare cibi che favoriscono il reflusso, quali cioccolato, caffè, menta
- evitare succhi di frutta, bibite gasate e zuccherate
- assumere l’acqua a piccoli sorsi, costantemente durante la giornata, soprattutto quando si avverte la sensazione del reflusso
- coricarsi almeno tre ore dopo cena
- dormire con la testa rialzata (mettendo un cuneo sotto il materasso, o usando diversi cuscini).
- In gravidanza non si dovrebbero usare i farmaci che riducono la produzione di acido da parte dello stomaco (inibitori della pompa protonica)
- si possono però usare gli antiacidi, che hanno semplicemente la funzione di tamponare l’acidità dello stomaco, quali bicarbonato, e prodotti appositamente studiati
- alginato: oltre a tamponare l’acidità, crea un gel, che ostacola il reflusso
- sodio alginato e potassio bicarbonato
- magnesio idrossido + alluminio idrossido
- Gli antiacidi vanno utilizzati al termine dei pasti principali, una o due volte al giorno, o secondo parere del medico.
- tisane con camomilla: hanno un effetto spasmolitico, cioè aiutano lo stomaco a rilassarsi
- tisane con malva: l’effetto benefico sul tubo digerente dipende dalla presenza di mucillagini, fibre che proteggono la mucosa gastrica.
Infine una curiosità: la tradizione popolare ci dice che il bruciore di stomaco “son capelli”, e uno studio del 2006 sembra confermarlo!
Riferimenti
Birth. 2006 Dec;33(4):311-4. Pregnancy folklore revisited: the case of heartburn and hair. Costigan KA, Sipsma HL, DiPietro JA.