- Che cos’è la risonanza magnetica fetale
- Come e quando viene eseguita
- Perchè viene eseguita
- E’ dannosa per il mio bambino?
- Controindicazioni alla risonanza magnetica fetale
Che cos’è la risonanza magnetica fetale
La risonanza magnetica fetale è un esame non invasivo che viene eseguito con apparecchi, che sono costituiti da un magnete molto potente, che forma un tunnel, in cui viene fatta sdraiare la paziente su di un lettino scorrevole. Gli apparecchi moderni consentono di ottenere immagini a buona risoluzione in tempi molto brevi. Questo consente di eseguire la risonanza magnetica senza bisogno di sedare il feto.
Come e quando viene eseguita
La madre viene fatta spogliare di tutti gli oggetti metallici e viene fatta sdraiare sul lettino scorrevole, che è comandato a distanza. L’esame dura in genere intorno ai 20-30 minuti, di più nei casi in cui il feto si muove molto.
La risonanza magnetica viene eseguita generalmente a partire dalla 20° settimana di gestazione.
Perché viene eseguita
Le indicazioni fetali per la risonanza magnetica sono numerose e comprendono alcune patologie malformative che sono state identificate dall’ecografia, per una migliore definizione. In particolare la risonanza magnetica è utile qualora siano state accertate o sospettate patologie del sistema nervoso centrale, quali ventricolomegalie o difetti del verme cerebellare. La capacità della risonanza magnetica di ottenere scansioni nelle tre dimensioni viene sfruttata per confermare la diagnosi. Altre indicazioni comprendono per esempio masse o cisti dell’addome, del collo e del torace, per una migliore definizione dei rapporti tra la massa e gli organi vicini. Nello studio anatomico dei gemelli siamesi la risonanza magnetica fornisce informazioni preziose sull’anatomia per la programmazione della separazione chirurgica.
Nella maggior parte dei casi, comunque, l’ecografia eseguita da personale esperto e la risonanza magnetica danno risultati simili. Solo in pochi casi la risonanza magnetica cambia la diagnosi e/o la prognosi per il bambino che nascerà.
E’ dannosa per il mio bambino?
Non ci sono dati in letteratura relativi a eventuali danni da risonanza magnetica. Infatti, questo esame utilizza un campo magnetico, e non radiazioni come nel caso della TAC. Per precauzione si preferisce evitare la risonanza magnetica nel primo trimestre, periodo in cui comunque non sarebbe indicata, poichè i dati ottenuti dall’ecografia sono di qualità di gran lunga superiore.
Controindicazioni alla risonanza magnetica fetale
Le controindicazioni alla risonanza magnetica fetale sono soprattutto materne, come ad esempio la presenza di clips metalliche da precedenti interventi chirurgici, protesi metalliche o pace-makers, peraltro assai rari in età fertile.